Tomba del Conte Andrea Provana

Andrea Provana di Leynì (1598) conte di Frossasco, Ammiraglio della flotta sabauda a Lepanto. Sulla sua tomba il pronipote Francesco fece scolpire  - in latino - questo epitaffio:​​

ANDREAS PROVANA 

"Andrea Provana, signore di Leynì conte di Frossasco, a Emanuele Filiberto duca di Savoia, nei cimenti e nei vari casi socio e consorte,alle guardie del corpo alla squadra ai castelli fortezze province, preposto, tra i cavalieri del Collare e quelli dei SS. Maurizio e Lazzaro, primo dopo i principi nelle guerre in Francia Germania Belgio Italia Turchia, in spedizioni terrestri e marittime, chiaro,  per l’antica fede invitta virtù e insigne pietà fra l’arme,  in lunghi servigi del principe del regno di tutta la cristianità, assai benemerito per la morte affrontata intrepidamente in terra e in mare e santamente incontrata in Nizza. Anima grande indi trasferite le sue spoglie tra le reliquie dei maggiori qui riposa. Il pronipote Francesco Provana imitatore e ammiratore del domestico eroe nella restaurata cappella sopra il suo avello poneva monumento ai posteri ed esempio questa pietra testimone di tante virtù nell’anno di redenzione 1703."

 

Il mecenatismo di Andrea Provana

A sue spese fece erigere un bastione di difesa alla città, che fu ricordato per lungo tempo come “bastione del conte di Frossasco”. 

Dal diploma si evince che Frossasco – eretta in feudo nobile, antico e paterno - fu donata dal principe Filippo I d’Acaja a Guglielmo di Montebello il 23 maggio 1301; altra investitura del feudo e delle pertinenze di Alpignano fu concessa il 1° febbraio 1337 dal principe Giacomo d’Acaja ad un altro Guglielmo, figlio del sunnominato Guglielmo di Montebello, per sé e i discendenti maschi.

Il 3 settembre 1531 il feudo di Frossasco e il suo mandamento, eretti in contado con patenti dell’11 dicembre 1524, furono concessi a Carlo Montebello, con diritto di passarlo ai figli maschi primogeniti: lo stesso avvenne per il feudo di Alpignano. Carlo di Montebello consegnò il contado di Frossasco e di Alpignano nel 1549

Il 19 gennaio 1579, con strumento rogato dal segretario Calusio, si fece una transazione tra il conte Andrea Provana, consignore di Leynì, e Giachelina, unica figlia del fu Sebastiano di Montebello, vedova di Gaspare di Collignì ammiraglio di Francia, fatta in presenza di vari testimoni. In questo strumento si afferma che i feudi erano devoluti al patrimonio ducale per la morte di Carlo di Montebello e che il duca Emanuele Filiberto ne faceva donazione ad Andrea Provana con patenti del 28 dicembre 1559. E poiché sopra la concessione dei feudi erano sorte delle controversie tra il Provana e il conte Sebastiano d’Entremont, il 23 dicembre 1567 il duca emise un Laudo, con cui invitava l’Entremont a rinunciare alle sue ragioni, attraverso un risarcimento di diecimila scudi d’oro che il Provana doveva versare. 

Il 19 maggio 1585, il feudo e la giurisdizione di Tavernette e Baldissero, con le loro pertinenze, furono quindi donati dal duca Carlo Emanuele I al conte Andrea Provana, con le medesime modalità con cui teneva già il feudo di Frossasco, attraverso l’unione del feudo di Tavernette e Baldissero a quello di Frossasco, con la clausola che la contea dovesse ritornare al patrimonio del Duca se si fosse estinta la linea di Andrea. Il 22 febbraio 1587 il conte Carlo Provana di Andrea ricevette la giurisdizione su Frossasco, incorporando Roletto, Cantalupa, Roncaglia, Piscina, Oliva, Monastero e sui luoghi di Alpignano, Tavernette, Baldissero unite alla contea di Frossasco con titolo comitale e dignità di feudo nobile, ligio, antico, avito e paterno, con diritto a passarlo ai primogeniti maschi. 

Un’altra investitura fu concessa il 21 ottobre 1644 al conte Francesco Provana figlio di Carlo. Altre investiture riguardarono i discendenti di primogeniti maschi (25 settembre 1651, 16 marzo 1672, 5 novembre 1700, 27 agosto 1712).

Associazione Andrea Provana di Leiny

L’8 gennaio 1718 fu investito dei feudi il conte Giuseppe Maria Casimiro, in quanto il fratello primogenito Carlo Emanuele era morto senza eredi. 

La famiglia Provana intervenne ad abbellire il nuovo Duomo di Torino con episodi artistici di un certo rilievo. Quando Carlo Emanuele I di Savoia fece ristrutturare il coro, il titolo dell’Immacolata Concezione, di patronato dei Provana, fu trasferito all’altare della Trinità, nell’ultima cappella della navata sinistra. Nel 1652 l’altare assunse il titolo di S. Luca. 

Secondo alcuni storici e critici d’arte, Andrea Provana avrebbe commissionato al pittore Defendente Ferrari una pala dedicata alla Natività (1511), oggi conservata al Bode Museum di Berlino Est. Andrea, abate commendatario della Novalese fu anche committente del pittore Antoine de Lonhy, che lasciò varie opere nel Duomo torinese.

Andrea Provana riedificò e ampliò  il castello di Alpignano, di origine medioevale, fortezza e residenza dei primi signori del luogo, gli Arpini di Torino. Andrea sposò Caterina, figlia di Francesco Spinola, vedova (1559) di Carlo di Montbel signore di Frossasco; con l’estinzione del ramo piemontese dei Montbel, il duca Emanuele Filiberto fece dono al Provana della contea di Frossasco e dei luoghi di S.Secondo e di Alpignano, compreso il castello, giardino e bosco allodiale, escludendo in questo modo dalla successione il ramo savoiardo dei Montbel.

 

 

 

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